Anello di Poggio Scanno
Criticità
Il percorso prevede il guado del Torrente Zena, praticabile solo in alcuni periodi dell’anno. Sono presenti tratti su suolo argilloso che potrebbero essere fangosi. Il sentiero attraversa un’Azienda Faunistico Venatoria: rispettare la segnaletica legata ai periodi di caccia.
Dettagli del percorso:
Le indicazioni sui cartelli prevedono di seguire il tracciato in senso orario. Si seguono i cartelli della Via del Fantini dirigendosi verso sinistra. Si sale sul ponte di via Volontari del Sangue e si sale lungo via Calvane verso il “Poggio”.
Sulla strada sterrata all’incrocio con il percorso CAI 831 si procede sulla destra sul Percorso Ambientale Municipale (PAM) Poggio Scanno e si percorre il lungo crinale tra Val di Zena e Valle Idice su una cavedagna. Si supera il ripetitore senza mai prendere le strade che scendono a destra o a sinistra. Continuando sempre dritto si arriva alla Madonna di Poggio Scanno, importante luogo storico e religioso. Si scende quindi verso destra sul Percorso Ambientale Municipale della Spiga. Il percorso prevede il guado del Torrente Zena, ben praticabile quando l’acqua è scarsa in estate e primavera, ma piuttosto difficile in autunno e inverno. Una volta in via Zena, sulla sinistra si supera un casolare di Cà Ceré e si trova una strada sterrata sulla destra. Oltrepassato il caseggiato, con una ripida salita si arriva sul crinale del Monte Brinello. Da lì, il sentiero CAI 815 (Via del Fantini) ci permette di scendere sulla sinistra verso la località Brinello. Raggiunta la strada sterrata di via Caurinzano si prosegue sulla destra verso Botteghino di Zocca per ritornare al punto di partenza.
Punti di interesse:
L’itinerario parte da Botteghino di Zocca e si sviluppa verso Sud in un percorso piuttosto conosciuto e di media difficoltà. Raggiunto il punto panoramico del “Poggio” si può godere di una splendida vista sulla vallata. A Nord, dove le colline degradano verso la pianura, si vedono a perdita d’occhio dolci colli ricoperti di campi coltivati, calanchi e boschetti.
Verso Sud le pendenze si fanno più elevate e prevalgono boschi e rocce di arenaria, come quella del Contrafforte Pliocenico che si vede in lontananza. La parete di roccia nuda verso Sud è il monte Calvare e testimonia il contatto tra argilla grigia (sotto) e arenarie gialle (sopra). Lungo il sentiero si cammina sulla linea spartiacque che separa la Valle dell’Idice e la Val di Zena tenendo sempre sulla sinistra la curiosa spianata della vecchia cava di argilla oggi in disuso. In lontananza si inizia a scorgere il rudere della chiesetta di Poggio Scanno. Antico oratorio del ‘600 legato alla pieve di Casola Canina, il luogo ha un grande significato storico. Su queste colline, il 21 Aprile 1945 venne combattuto l’ultimo cruento scontro armato svoltosi sulla Linea Gotica, due giorni prima della liberazione di Bologna. Il corpo dei Bersaglieri ogni anno ricorda questi luoghi tanto importanti rendendo omaggio ai compagni caduti. Superato il rudere sulla destra si scende verso il torrente che, in quanto tale, risulta quasi del tutto asciutto e insignificante d’estate, ma impetuoso e carico di acque torbide dopo le piogge autunnali. La ripida salita oltre la via Zena porta verso un altro valido punto panoramico: il Monte Brinello. Si recupera il fiato tra le splendide fioriture di ginestre, tenendo gli occhi sul sentiero, per non perdersi le impronte che si potrebbero trovare sull’argilla fresca. Cinghiali, caprioli e daini sono molto abbondanti all’interno del terreno di caccia e a volte, oltre alle loro orme, si possono vedere le tracce del passaggio del lupo. La discesa sulla cavedagna permette di raggiungere la località Brinello, dove si trova la cooperativa agricola e la sede dell’azienda faunistico venatoria. La fresca via Caurinzano costeggia il torrente affluente dello Zena da cui prende il nome. Da notare alcune querce (Quercus puescens) di dimensioni considerevoli e il frassino monumentale (Fraxinus excelsior) in località Palmone.
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Si ricorda che tutti i sentieri, esclusi i PAM, sono percorribili esclusivamente a piedi e nel pieno rispetto delle proprietà private che permettono il passaggio agli escursionisti.
Sulla mappa troverai i percorsi segnalati con colori differenti. Le schede indicano lunghezza, dislivello e tempi di percorrenza media per un escursionista allenato. Tenere sempre in considerazione la stagione e la possibilità di trovare fango lungo il percorso. Non dimenticare l’attrezzatura adatta e ricorda che non ci sono fonti nei paraggi.