Anello della Collina
Criticità
Sono attraversate strade asfaltate piuttosto trafficate: nel tratto centrale sono previsti 400 m di via Donini e sul finale 1 km di via Zena. Prestare attenzione e tenere il bordo della strada.
Dettagli del percorso:
Le indicazioni sui cartelli prevedono di seguire il tracciato in senso orario. Si parte camminando verso destra per raggiungere via Caurinzano. Seguendo la segnaletica della Via del Fantini si cammina per 1 km fino alla località Brinello.
Lì, una volta oltrepassato il ponte sulla destra, si prosegue sul sentiero CAI 821 costeggiando il Rio Monazzano. Seguendo i cartelli si cammina prima sulla destra idrografica del corso d’acqua, poi sulla sinistra. Dopo un lungo tratto pianeggiante, prestando attenzione alle svariate svolte, si inizia a salire sulla strada sterrata sulla destra che oltrepassa la ex-discarica. Si accede così alla trafficata via Donini, da percorrere per pochi metri fino all’incrocio sulla destra con via della Collina. Sempre sul sentiero CAI 821, si passeggia sulla strada posta proprio sul crinale tra le Valli di Zena e Savena. Dove la strada asfaltata curva a gomito verso sinistra (via Campostrino) si procede sulla destra sempre su via Collina, segnata come CAI 821. Superato il bivio per l’agriturismo “Canovetta del Vento” si prende verso destra il Percorso Ambientale Municipale (PAM) Collina. Oltrepassate alcune abitazioni, proseguendo sul sentiero di crinale si accede al Percorso Ambientale Municipale (PAM) Colonna e si scende tra i campi e il bosco fino alla località di Botteghino Colonna seguendo la segnaletica del percorso CAI 819. Senza entrare nell’abitato, si accede direttamente alla via Zena. Si continua a bordo strada per 1 km fino al ponte di legno sulla sinistra che conduce all’abitato di Botteghino di Zocca. Percorso il sentierino parallelo a Via del Bosco, si volta a destra su Via Calvane e, sempre su marciapiedi o sentieri, si ritorna al punto di partenza costeggiando Via Zena.
Punti di interesse:
L’itinerario parte da Botteghino di Zocca e si sviluppa verso Nord-Ovest in un percorso piuttosto conosciuto e abbastanza impegnativo. Nel primo tratto del percorso si cammina sulla piacevole strada che costeggia il Rio Caurinzano, affluente del Torrente Zena. Ricco di grandi querce e alberi monumentali (come il Frassino in località Palmone) la strada permette di raggiungere la località Brinello.
Oltre il ponte ci si dirige verso la piccola valle del Rio Monazzano. La lunga strada sterrata costeggia il corso d’acqua permettendo un’immersione nella vegetazione ripariale. La strada in salita attraversa la vecchia discarica di Pianoro, oggi panoramico anfiteatro di calanchi e ginestre. In questi luoghi il paesaggio è stato pesantemente modificato dall’attività antropica: quello che un tempo era un calanco è stato ricoperto da gradoni di terra ricchi di vegetazione, lasciando scoperta solo una minima parte dell’argilla originale. Utilizzato tra gli anni ’60 e ’70 come accumulo di rifiuti, il calanco è stato riempito successivamente con il terreno ricavato dallo scavo della galleria dell’alta velocità poco distante. Se si cammina lungo il sentiero in primavera si rimane incantati dalle fioriture di ginestre e orchidee quasi dimenticando il pesante impatto che l’uomo ha avuto su questo territorio. Terminati i tornanti della strada ghiaiata si raggiunge la località Cà dell’Albero: trafficato crocevia di strade e luogo panoramico da cui non è difficile ammirare la vetta innevata del Monte Cimone verso Sud-Ovest. Il percorso prosegue sul crinale che fa da spartiacque tra Valle Savena e Zena. Si lasciano i capannoni, gli stradoni e la ferrovia del Savena per dirigersi verso Nord-Est in direzione Croara. Invece di prendere il percorso che porta a Monte Calvo, quindi al Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, si scende su un bellissimo sentiero di crinale molto apprezzato dagli animali selvatici. A perdita d’occhio si vedono soltanto campi coltivati, calanchi e vegetazione. La boscaglia che si attraversa ospita le specie caratteristiche di questi ambienti collinari: biancospino, rosa canina, prugnolo, ligustro e acero campestre. Questi arbusteti spinosi hanno la particolarità di dipingersi di bianco all’inizio della primavera per le fioriture e di rosso in autunno alla maturazione dei frutti.
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Si ricorda che tutti i sentieri, esclusi i PAM, sono percorribili esclusivamente a piedi e nel pieno rispetto delle proprietà private che permettono il passaggio agli escursionisti.
Sulla mappa troverai i percorsi segnalati con colori differenti. Le schede indicano lunghezza, dislivello e tempi di percorrenza media per un escursionista allenato. Tenere sempre in considerazione la stagione e la possibilità di trovare fango lungo il percorso. Non dimenticare l’attrezzatura adatta e ricorda che non ci sono fonti nei paraggi.