I l    P e r c o r s o

Il cammino può adattarsi alle esigenze e alle capacità di ogni escursionista. Il materiale cartografico, le informazioni e la documentazione sulle strutture di accoglienza presenti sul sito sono uno strumento molto utile e a disposizione di chiunque voglia scoprire la Val di Zena.
Per chi ha 3 giorni a disposizione e un buon allenamento, 3 giornate possono essere un’ottima possibilità per suddividere i quasi 50 km e le centinaia di metri di dislivello dell’itinerario.
Un week end lungo, un ponte, o tre giornate di primavera sono occasioni perfette per esplorare la natura della Vallata e scoprire tante storie su Luigi Fantini e le sue scoperte.

Percorso a piedi in 3 giorni

Giorno 1/3

Da San Lazzaro di Savena a Botteghino di Zocca

DATI TECNICI
Museo Donini, San Lazzaro di Savena (67 m) – Botteghino di Zocca (120 m)
-DISLIVELLO: +750 / -700
-LUNGHEZZA: 17 km
-DIFFICOLTÀ: E (escursionistico)
-TEMPO: 6 h

ACCESSO
– San Lazzaro di Savena: treno dalla Stazione ferroviaria di San Lazzaro, SS 09 (Via Emilia), autobus di linea (19, 101, 916, 918)
– Botteghino di Zocca: SP 36 (Via Zena), Autobus di linea (126)

DESCRIZIONE PERCORSO
La Giornata I lascia la città per addentrarsi nella collina. Un percorso molto piacevole che attraversa da Nord a Sud tutto il Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa: terra di selenite ma sopratutto di argilla. Tenere sempre a mente che in caso di terreno bagnato che i tempi di percorrenza si allungano considerevolmente.

Si arriva a San Lazzaro di Savena in treno, in bus o auto. Si fa rifornimento di acqua e viveri e si parte verso la collina. Chi ha tempo ed è interessato può fare visita al Museo della Preistoria “L.Donini” di San Lazzaro. Poi si attraversa tutto il paese, si supera la Ponticella e si arriva nel cuore dei Gessi Bolognesi. Da non perdere le meravigliose sculture di gesso plasmate da migliaia di anni di pioggia e ruscellamento all’interno della Dolina della Spipola.

Al Farneto, in Val di Zena, si può trovare acqua e ristoro davanti al centro visite di Casa Fantini. Si passa affianco alla Grotta del Farneto per lasciarsi alle spalle in mondo dei gessi ed entrare nel regno dell’argilla. Lungo lo spartiacque tra due calanchi, si sale fino a Casola Canina: antico paese cancellato dalla tragedia della Seconda Guerra Mondiale. Dalla vista mozzafiato sui giganti di creta si scende su dolci pendii fino a Botteghino di Zocca, dove sono varie le possibilità per trovare un alloggio o mangiare in trattoria.

Da vedere al mattino: Museo Donini di San Lazzaro, Grotta della Spipola
(da fuori)

Pranzo: Casa Fantini, Farneto (al sacco)

Da vedere al pomeriggio: Grotta del Farneto (da fuori), paese abbandonato
di Casola Canina

Pernottamento e cena: Botteghino di Zocca (cerca una struttura ospitante
nella sezione accoglienza!)

Giorno 2/3

Da Botteghino di Zocca a Cà di Pippo

DATI TECNICI
Botteghino di Zocca (120 m) – Cà di Pippo (400 m)
-DISLIVELLO: +650 / – 400
-LUNGHEZZA: 12 km
-DIFFICOLTÀ: E (escursionistico)
-TEMPO: 5 h

ACCESSO
– Botteghino di Zocca: SP 36 (Via Zena), Autobus di linea (126)
– Cà di Pippo: via Monte delle Formiche x via Tazzola

DESCRIZIONE PERCORSO
La Giornata II attraversa il cuore della Val di Zena, su crinali ventosi, tra boschi, e prati, all’ombra di Torri e Castelli. Terre dove il traffico non esiste e il sentiero costeggia antichi paesi e greggi di pecore.

Il crinale del Monte Brinello porta sul suo dorso ondulato da Botteghino di Zocca a Gorgognano. Dove le case e l’antica chiesa sono state bombardate durante la guerra, la memoria resiste nel piccolo cimitero abbandonato. Sosta obbligatoria presso il caseificio di Gorgognano, per far rifornimento prima di ripartire.

Dopo un breve tratto di strada asfaltata si raggiunge Zena e si inizia la salita verso Tazzola. Si passa sotto il Castello di Zena, ormai in rovina, e si scorge in lontananza l’elegante Torre dell’Erede. Dopo l’ultimo tratto nel bosco si arriva a Cà di Pippo e al bizzarro borgo di Tazzola. Nel paesino i giardini sono pieni di opere d’arte e dentro un vecchio fienile oggi c’è un Museo dove sono raccolti i buffi sassi che Fantini
chiamava Botroidi.

Chi trova un alloggio in quota ed è autonomo per i pasti, può rimanere nei paraggi. Chi invece preferisce dormire in paese può scendere verso Monterenzio seguendo le indicazioni e il tracciato dell’”Anello di Monterenzio”. Ovviamente si tratta di allungare il percorso di 3 km e 200 m di dislivello in entrambe le giornate.

Da vedere al mattino: paese di Gorgognano, Az. Agr. Salvatore Cottu

Pranzo: Gorgognano o Zena (cerca un bar o un ristorante nella sezione
accoglienza!)

Da vedere al pomeriggio: Castello di Zena (da fuori), Torre dell’Erede (da
fuori), Museo dei Botroidi di Tazzola

Pernottamento e cena: Cà di Pippo o Monterenzio (cerca una struttura
ospitante nella sezione accoglienza!)

Giorno 3/3

Da Cà di Pippo a S. Benedetto del Querceto

DATI TECNICI
Cà di Pippo (400 m) – San Benedetto del Querceto (350 m)
-DISLIVELLO: +750 / – 850
-LUNGHEZZA: 12 km
-DIFFICOLTÀ: E (escursionistico)
-TEMPO: 6 h

ACCESSO
– Cà di Pippo: via Monte delle Formiche x via Tazzola
– San Benedetto del Querceto: SP 7 (Via Idice), Autobus di linea (916, 918)

DESCRIZIONE PERCORSO
La Giornata III sale verso Sua Maestà il Monte delle Formiche e attraversa la Riserva Naturale del Contrafforte Pliocenico. Raggiunge l’Area archeologico- naturalistica di Monte Bibele lungo un sentiero affascinante. Per un’intera giornata si cammina nella quiete più totale, tra paeselli medievali e antiche rovine etrusco-celtiche.

Il sentiero sale ripido verso il Santuario della Madonna di Zena: impegnativo da Cà di Pippo, ma ancora di più se si parte da Monterenzio. La fatica è premiata dallo splendido panorama che si goda del monte che sciami di formiche volanti ogni anno scelgono come cimitero.

Superato il Monte, si lascia il Contrafforte di arenaria e si scende lungo un crinale molto piacevole. Attraversato un torrente su strada asfaltata inizia la seconda sfida della giornata: la salita verso Castelnuovo di Bisano. Un pista nel bosco continua a salire finché il Monte delle Formiche non appare ormai lontano.

Il Centro Servizi di Monte Bibele ci dà il benvenuto nell’area archeologica. Un sito di enorme valore storico, aperto e fruibile da tutti, racconta un tempo in cui due popolazioni così diverse, gli etruschi e i celti, vivevano insieme arroccate sulla roccia nell’Alta Valle dell’Idice. Proprio verso la Via Idice a Quinzano o San Benedetto del Querceto si conclude il nostro percorso: con un bus verso San Lazzaro o Bologna.

Da vedere al mattino: Santuario Monte delle Formiche

Pranzo: Castelnuovo di Bisano(al sacco)

Da vedere al pomeriggio: Sito archeologico di Monte Bibele

Ritorno in bus: da Quinzano o San Benedetto del Querceto

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