L a    v i a    d e l    F a n t i n i

Pubblicazione su Luigi Fantini scritta da Claudio Busi e Paolo Grimandi del Gruppo Speleologico Bolognese. Per informazioni sul volume: info@parcomusealedellavaldizena.it

Chi era Luigi Fantini

Il “Ricercaro Appenninico”

Luigi Fantini, uomo dai mille interessi e dal carattere poliedrico: parlare di ogni sua opera sarebbe un lavoro lunghissimo e complicatissimo, visti i vari ambiti in cui ha lavorato con lodevoli risultati in tutto il territorio bolognese ed in particolare in Val di Zena.
Fantini nasce il 22 marzo del 1895 nella casa “i gessi”, vicino al Farneto, ora sede del Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa. Fin da bambino è attratto da ogni aspetto della natura; la Grotta del Farneto, accanto alla sua casa, diventa per lui una vera palestra di apprendimento e ricerca in continuità con il suo scopritore Francesco Orsoni.
Luigi Fantini conosce alla perfezione ogni zona del suo territorio: nel 1924 avvengono i primi ritrovamenti archeologici e paleontologici molto importanti nelle grotte e se ne appassiona profondamente. Nel 1932 fonda il Gruppo Speleologico Bolognese con il quale inizia ad effettuare scoperte eccezionali come la Grotta della Spipola e tante altre cavità lungo la vena del gesso bolognese, che rendono Fantini famoso nel mondo della speleologia italiana. Grazie a queste scoperte si andrà a costituire col tempo l’attuale Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa.

Fantini, basandosi sulle varie pubblicazioni ottocentesche legate al territorio bolognese, come quelle di Giovanni Capellini e Luigi Bombicci, comincia ad esplorare tutte le stratificazioni geologiche bolognesi. Così recupera numerosi campioni di roccia di varia natura, tra cui innumerevoli botroidi della bassa Val di Zena, agglomerati sabbiosi dalle forme più stravaganti, oggi esposti nel Museo dei Botroidi di Tazzola, ai piedi del Monte delle Formiche. Un’altra grande e importante passione di Fantini era la fotografia a cui si è avvicinato documentando con l’occhio dello “storico” le antichità rurali presenti nel suo territorio. La realizzazione di centinaia stupendi scatti ad antiche abitazioni montanare, alle case coloniche fino alle “case torri”, ha portato nel 1972 alla pubblicazione, in due volumi, della raccolta “Antichi Edifici della Montagna Bolognese”.

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Una tesi di Fantini sulla datazione di alcuni reperti creano una spaccatura nel mondo scientifico e accademico tra chi gli dava ragione fermamente e chi negava le sue affermazioni denigrandolo come “mat di sas” forse per la sua scarsa istruzione scolastica, dato che aveva conseguito solo la 5° elementare. In ogni caso, col passare del tempo, Fantini viene insignito di varie onorificenze. Il riconoscimento più importante per lui fu l’accoglienza come socio all’Istituto Italiano di Paleontologia Umana. Nella sala dedicata alla Preistoria del Museo Civico di Bologna ci sono diverse vetrine coi manufatti raccolti da Luigi Fantini nel corso del tempo. Egli era solito fare da cicerone alle numerose scolaresche che visitavano il Museo e, nonostante gli anni avanzassero, non perse mai la sua “verve” nel raccontare storie: le vicende narrate venivano sempre arricchite da aneddoti e frasi ad effetto in dialetto.

Luigi Fantini muore il 12 ottobre 1978. Anche nel suo ultimo viaggio terreno ha percorso l’amata Val di Zena fino al piccolo cimitero del Monte delle Formiche. Ora le sue spoglie riposano tra le braccia delle sue montagne, quelle montagne alle quali aveva dedicato tutta la sua vita. Luigi Fantini è stato un pioniere della ricerca storico-naturalistica Bolognese: le sue intuizioni, scoperte, documentazioni e pubblicazioni sono a disposizione di chiunque voglia capire fino in fondo tutto il lavoro che quest’uomo fece per il proprio territorio. Per capire quanto fosse appassionato della propria attività basti pensare ai ricordi familiari che ci raccontano: “anche sul letto di morte, Fantini teneva un’amigdala preistorica sotto il cuscino”.

I 15 leggii posizionati sulla Via del Fantini creano un percorso nel percorso raccontando storie e curiosità della sua vita.
Se volete leggerli in anteprima scaricateli dal link:

Scarica i 15 leggii della Via del Fantini (PDF) Il Ricercaro Appenninico

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